Con sentenza n. 8269 del 25 giugno 2019, il TAR Lazio, Sez. I, ha fornito interessanti coordinate ermeneutiche sulla facoltà dell’ANAC di annotare le c.d.“notizie utili” degli operatori economici nel Casellario Informatico dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, gestito dall’Autorità ai sensi dell’art. 213, comma 10, del D.Lgs. n. 50/2016.
Il TAR Lazio, in particolare, ha chiarito che l’annotazione deve essere sorretta da una motivazione che dia conto, da un parte, della conferenza della notizia inserita nel Casellario rispetto allo spirito della norma e alle fattispecie indicate nella stessa disposizione, dall’altra, delle ragioni per cui in concreto i fatti, le situazioni o i comportamenti oggetto di segnalazione siano replicabili e, quindi, in grado di influire sull’andamento di future gare, e come tale ritenuti “utili”.
Il Collegio ha sottolineato che, nell’esercizio di tale facoltà, l’ANAC debba osservare un’estrema cautela.
L’iscrizione di “notizie utili”, infatti, non deve pregiudicare la reputazione di un operatore economico per fatti che possano avere varie chiavi di lettura.
In particolare, tale cautela deve essere massima allorquando le notizie non abbiano originato alcun tipo di contenzioso, che possa servire a stabilire la verità dei fatti e le eventuali ed effettive responsabilità.
Anche per le predette ragioni, l’ANAC deve osservare i canoni di ragionevolezza e proporzionalità, nonché dell’obbligo di motivare la decisione. La motivazione può – tenuto conto delle peculiarità del caso – anche richiedere un accertamento dei fatti oggetto di segnalazione, laddove essi si prestino a diverse interpretazioni e nessuna altra autorità sia stata investita del relativo accertamento.
Di seguito il link per consultare la sentenza: https://www.giustizia-amministrativa.it/portale/pages/istituzionale/visualizza?nodeRef=&schema=tar_rm&nrg=201905557&nomeFile=201908269_01.html&subDir=Provvedimenti